Come evitare di perdere il controllo

Ci sono momenti nella vita in cui gli affetti, il lavoro, gli impegni e gli imprevisti – che inevitabilmente capitano – mettono a dura prova il benessere fisico e mentale. Quando lo stress è molto grande, può capitare di provare la sensazione di essere sull’orlo di un precipizio e di guardare dentro a un baratro dove si agitano “mostri” spaventosi.

La paura di perdere il controllo di sé e delle proprie azioni è la più terrificante delle creature che popolano l’abisso ed è all’origine di un loop di negatività che si autoalimenta e può portare a vivere una condizione di grande disagio.

Cos’è la paura di perdere il controllo

La paura di perdere il controllo non è tra i disordini descritti dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, perché non è una patologia, ma un “sintomo” di una condizione di disagio psicofisico. In letteratura medica viene elencata tra le manifestazioni degli attacchi di panico, ma in realtà può svilupparsi anche in associazione ad altre problematiche.

Il fattore scatenante è – di solito – una condizione di forte stress. La paura di perdere il controllo prende forma in una serie di pensieri negativi e fortemente destabilizzanti, che ruotano intorno alla convinzione di non riuscire (più) a gestire la propria mente, le proprie emozioni e il proprio corpo e di fare del male a sé stessi e/o ad altri.

L’overthinking è accompagnato da sintomi fisici quali accelerazione del battito cardiaco, iperventilazione, sudorazione, formicolii e agitazione psicomotoria, che si manifestano in maniera più o meno marcata e alimentano un circolo vizioso di negatività e preoccupazione. La mente interpreta il malessere fisico come una “prova” del fatto che si sta perdendo il controllo e il corpo reagisce incrementando la propria risposta organica.

Quando si perde il controllo?

Se si immagina la dinamica della paura di perdere il controllo come un domino, lo stress è la prima tessera che fa cadere tutte le altre. Allora cos’è la “spinta” che innesca la reazione? La sua natura è quello che può sembrare un vero e proprio paradosso: il bisogno di controllo. La necessità – quando non la mania tout court – di gestire sotto ogni aspetto uno o più ambiti dell’esistenza conduce in maniera pressoché inevitabile a provare frustrazione, impotenza e paura e a restare bloccati nella trappola dell’ansia.

Non riuscire ad accettare che tutta una serie di cose semplicemente “accade” porta a vivere in uno stato di allerta cronica e a consumare energia e tempo a immaginare possibili scenari e possibili modi per affrontarli. Il fatto è che non si tratta di un’anticipazione costruttiva, bensì di un rimuginio mentale che fa mettere in discussione il proprio valore e le proprie abilità e vedere il futuro come qualcosa di impossibile da gestire, che trascende le proprie responsabilità e le proprie forze.

L’ignoto diventa a tutti gli effetti una minaccia e quando la pressione diventa troppo forte da tollerare esplode la paura di perdere il controllo: di impazzire e/o di fare qualcosa di inconsulto. In alcuni casi si prova anche una sensazione di “distacco” dall’ambiente (derealizzazione) e da sé stessi (depersonalizzazione).

Come gestire la paura di perdere il controllo

Come perdere la mania del controllo? La risposta a questa domanda è ciò che porta a gestire la paura di impazzire e/o di fare del male a sé e ad altri. Il bisogno di “dominare” ogni aspetto dell’esistenza è all’origine del timore di non avere potere sui propri pensieri e sul proprio corpo e prendere consapevolezza che è impossibile da soddisfare è la chiave per imparare a contenere l’ansia e la condizione negativa che ne deriva a livello mentale e fisico.

Un buon punto di partenza per riuscirci consiste nell’iniziare a vivere nel presente. Questo non vuole dire che non ci si deve “occupare” del futuro, facendo progetti e pensando a strategie per realizzarli. Tutt’altro. Quello che non serve e va evitato è “preoccuparsi” in maniera irrazionale di ciò che potrebbe accadere. Prendere consapevolezza che alcune cose sfuggono a ogni previsione è il secondo passo per imparare a gestire la paura di perdere il controllo. Il mantra è “lasciare andare” e accettare che la vita “capita”. Un ulteriore step è rappresentato dall’ammettere le proprie paure e chiedere aiuto quando si ha bisogno.

Ma come si fa a raggiungere questi obiettivi? Esistono alcune “buone abitudini” che sono un vero e proprio allenamento per cambiare il proprio approccio al quotidiano e modificare il proprio comportamento. Per prima cosa, accettare che la perfezione non esiste e imparare a volersi bene per quello che si è. Poi, ascoltare i propri bisogni più profondi e non soffocarli perché vanno contro all’immagine di sé che ci si è costruiti con la convinzione che sia necessaria per essere accettati e amati.

Un altro buon esercizio è quello di delegare e dare fiducia, rispettando le soluzioni e le strategie adottate, correggendo in maniera costruttiva i problemi e riconoscendo senza invidia i successi. Imparare a “mollare la presa” e a essere meno rigidi sono ulteriori abitudini vincenti per iniziare a gestire la paura di perdere il controllo.

A cura di: Patrizia Saolini

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