Cos’è la piramide di Maslow e come aiuta per le priorità

Il concetto di “bisogno” è parte integrante del quotidiano, ma qual è il suo esatto significato? Per la psicologia identifica la mancanza totale o parziale di uno o più elementi che vanno a formare il benessere della persona. Ma non sempre. A volte indica anche una esigenza di crescere e realizzare sé stessi. Questa tensione a evolvere e migliorare, però, si manifesta quando la mancanza è stata colmata (almeno in maniera sufficiente). Diversamente, l’esigenza di riempire il vuoto resta preponderante e impedisce di andare oltre.

L’esistenza di “bisogni fondamentali” e “bisogni superiori” e il modo in cui la soddisfazione dei primi è alla base dell’esistenza degli ultimi è rappresentata e analizzata nella “piramide di Maslow”. Tale teoria è stata formulata e ampliata tra il 1943 e il 1954 dallo psicologo americano Abraham Maslow e propone un’interpretazione dello sviluppo personale a partire da una scala gerarchica delle necessità umane.

Cosa rappresenta la piramide di Maslow?

La piramide di Maslow rappresenta i bisogni umani secondo una gerarchia che pone alla base le “necessità di deficit” (deficit needs D’needs) e in cima le “necessità di essere” (being needs o B’needs). Lo psicologo di New York individua cinque classi di bisogni, dai più semplici ai più complessi:

  • bisogni fisiologici
  • bisogni di sicurezza
  • bisogni di amore e appartenenza
  • bisogni di stima
  • bisogni di realizzazione di sé

I bisogni fisiologici prendono forma in attività fondamentali per l’esistenza come respirare, bere, mangiare e dormire e se non sono soddisfatti in maniera almeno sufficiente costituiscono un ostacolo allo sviluppo (anche in senso organico). I bisogni di sicurezza esprimono la necessità di avere protezione, stabilità (affettiva, lavorativa, economica) e benessere fisico e psicologico. I bisogni di amore e appartenenza sono rappresentati dalla ricerca di intimità e dall’esigenza di essere accettati e di fare parte di una rete di relazioni familiari e sociali. I bisogni di stima sono la necessità di avere un riconoscimento esterno di sé e delle proprie capacità e successi e di essere approvati e rispettati. I bisogni di realizzazione di sé danno voce alla parte più profonda di ciascuno e all’aspirazione a diventare e fare ciò che si desidera davvero.

Nella teoria dello psicologo, la necessità di colmare il deficit dei D’needs e il bisogno di essere dei B’needs sono ciò che porta ad agire e che dà forma e alimenta la motivazione. Di fatto, spingendo ciascuno a crescere ed evolvere. In un primo momento, Maslow sosteneva che per progredire lungo la piramide fosse necessario soddisfare completamente i vari livelli di necessità. Ma in seguito ha rivisto tale posizione e ha chiarito che basta appagare le diverse esigenze in maniera sufficiente.

Questo però vale solo in parte. Se colmare “quel tanto che basta” il deficit dei D’needs permette di andare avanti, il bisogno di essere dei B’needs cresce sempre di più a mano a mano che viene soddisfatto. Ed è proprio tale necessità o – per meglio dire – “aspirazione” che sprona a mettersi e rimettersi in gioco e ad affrontare nuove sfide sempre più complesse per raggiungere la realizzazione personale.

Le critiche alla piramide di Maslow

La piramide di Maslow offre un’interpretazione affascinante del concetto di bisogno e del modo in cui – sostanzialmente – le necessità e le aspirazioni siano il motore della crescita e della realizzazione personale. Ma ha ricevuto molte critiche fin da quando lo psicologo le ha dato forma compiuta nel libro Motivation and Personality.

La prima e più consistente è che si tratta di un modello troppo semplificato e lineare della natura umana e dei processi psicologici e individuali che sussistono a scelte, decisioni, motivazioni e comportamento. Praticamente di pari passo, la piramide di Maslow è considerata “fallace” perché non tiene conto del contesto storico, sociale e culturale. Ultimo ma non ultimo, la teoria dello psicologo americano è criticata in quanto descrive la realizzazione personale come qualcosa di “egoistico”, senza alcun fine etico, morale e sociale (in questo, mostrando di attribuire poco valore ai legami e alle interazioni umane).

Abraham Maslow ha rivisto e “rettificato” alcuni aspetti della sua teoria nel corso degli anni (come visto) e per la “punta” della piramide ha introdotto in particolare il concetto di “self trascendence”. Ovvero, ha ampliato l’idea di partenza, chiarendo che la completa realizzazione di sé è possibile solo dedicandosi a obiettivi più “alti”, che includono l’altro e il bene comune.

Stabilire le priorità con la piramide di Maslow

Per quanto controversa, la piramide di Maslow continua a essere studiata e utilizzata in diverse realtà e contesti. Le principali applicazioni della teoria dello psicologo americano ricadono nell’ambito della medicina e del marketing, in quanto forniscono uno “schema” per agire in maniera efficace ed efficiente in due settori che richiedono – in maniera diversa – una “ferrea” gestione delle priorità. Ma questo non esclude che la scala gerarchica delle necessità possa essere usata anche in un contesto personale. Anzi.

La piramide di Maslow si basa sul presupposto che esistano bisogni primari e bisogno secondari. Dunque, nell’ottica di un’applicazione nel quotidiano, questo significa individuare e compilare una lista di ciò che viene prima e ciò che viene dopo (metaforicamente o materialmente, su un quaderno o un file del computer).

In tal senso, la teoria dello psicologo americano può sembrare una “copia” della Matrice di Eisenhover o di Covery, che individua quattro grandi macrocategorie: urgente e importante, importante e non urgente, urgente e non importante e non importante e non urgente. Ma la fondamentale differenza è che il modello di Maslow aiuta a riconoscere i diversi bisogni e la loro natura e a dare loro un “ordine” in un’ottica di crescita e sviluppo personale finalizzato alla self trascendence.

La scala gerarchica delle necessità ideata dallo psicologo americano non solo aiuta a stabilire gli obiettivi e a dare forma alla propria “vision”, ma traccia anche la strada da seguire per raggiungere le varie tappe e arrivare al traguardo finale.

A cura di: Patrizia Saolini

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